A palazzo Pitti, nelle bellissime sale del Museo degli Argenti, è stata da poco inaugurata una mostra che segna il punto degli studi degli ultimi decenni su una figura determinante nel nascente Ducato di Firenze nella prima metà del Cinquecento. E questa figura è eccezionalmente una donna, Donna Leonor Álvarez de Toledo, spagnola, figlia del viceré di Napoli don Pedro, che nel 1539 sposò il nuovo duca di Firenze, Cosimo.
Eleonora è passata negli anni da essere semplicemente “la moglie di” a una figura a tutto tondo, una duchessa decisamente nuova, soprattutto nel panorama fiorentino dell’epoca ma non solo. Emancipata, autonoma anche economicamente (era infatti assai più ricca del marito), colta, gestiva i suoi beni, si curava dei figli. Il duca insolitamente le delegava molte questioni familiari, dall’acquisto dei terreni alla riscossione dei denari e alla stipula dei contratti. Eleonora aveva autonomia d’azione, cosa rara per l’epoca, anche se sempre consultando il marito. Partecipò a quasi ogni aspetto della vita politica e culturale del ducato, e determinò le sorti non solo dei propri figli ma anche del futuro dello stato.